I miei maestri

"Uno solo è il vostro maestro", dice Gesù alla folla e ai discepoli (Mt 23,8). E su questo debbo dire di avere molto disubbidito. Ho avuto buone maestre e maestri fin dall'infanzia e a ciascuno sono debitore di molto. Li elenco, intanto, solo per ringraziarli. Magari, più avanti. mi riuscirà di dedicare ad almeno qualcuno di loro qualche parola in più. E' un elenco aperto: non si finisce mai di necessitare di maestri e se ne incontrano nei luoghi e nei momenti più impensati. Ho fatto elenchi: i maestri di carne, i maestri di carta a destra.

I maestri di carne

In ordine di apparizione

  • Mirella Magrassi, la mia maestra di quarta e quinta elementare, che mi ha insegnato ad apprendere tenendo sempre aperta la mente. Che mi leggeva De Amicis; mi spiegava vanamente l'impossibilità di avere due angoli rettangoli in un solo triangolo (non ci volevo credere, e scoprii molti anni dopo che avevo ragione); mi spiegava che di certe spiegazioni bisogna accontentarsi fino a che non si fosse cresciuti bastevolmente.
  • Cristina Clementi, la mia professoressa di italiano alle medie, che aveva intuito molto di me (che non parlavo mai) e alla fine della terza, vedendomi ancora impacciato nelle paludi dell'infanzia, mi disse: "Roberto, è bene che ti discanti, più prima che in pressia". E' lei che mi ha reso simpatici i comunisti.
  • Luciano Masotto, che mi ha insegnato a dipingere i soldatini regalandomi ore di splendida serenità.
  • Il professor Ciolino, supplente di italiano in terza liceo, che mi ha insegnato a fare l'insegnante e l'educatore nello stesso tempo, che mi ha messo per la prima volta su un palcoscenico, mi ha fatto leggere i miei temi in classe, mi ha regalato pazienza, mi ha parlato.
  • Mio zio Giancarlo, che mi ha insegnato la fede semplice e costante, la pazienza e l'umorismo.
  • Renza Fozzati, che mi ha insegnato l'amore per Gerusalemme e mi ha introdotto allo studio dell'ebraico biblico.
  • Tito Brunelli, che mi ha insegnato la testardaggine e la difesa della trincea.
  • Vito Maistrello, che, quando già ero adulto, mi ha svelato misteri ignoti della lingua e della letteratura e mi ha introdotto all'esegesi di Gigi Meneghello.
  • Roberto Zanetti, che mi ha insegnato il blues e mi ha strappato dalla schiavitù degli spartiti.
  • Daniele "Gire" Girelli che mi ha insegnato il rugby e dato la gioia di placcare vitelli alla mia veneranda età.

I maestri di carta

In ordine sparso e garibaldino

Emilio Salgari, Tex, Qoelet, Confucio, Marcel Proust, il Talmud, Luigi Meneghello, Joyce, T.S. Eliot, Beppe Fenoglio, Manzoni, Aimé "Lucien" Duval, Emily Dickinson, John Brown, Sun Tzu, Giuseppe Mazzini, Antonio Ghislanzoni, i Supertramp, Bob Dylan, Omero, lo Yahwista il Sacerdotale e l'Elohista, Luigi Pirandello, Ken Parker, I magnifici sette, Davy Crockett, Laurence Sterne, il generale Robert E. Lee, Napoleone, Garibaldi, il tamburino sardo, Erich Fromm, Hermann Hesse, Luca Cerchiari, Joseph Roth, John Steinbeck, Hemingway, Guccini, Jung, Ungaretti, Camilleri, Virginia Woolf, Eric Berne, John Keats, Thomas Dorsey, il reverendo Nix, Kafka, Milan Kundera, Fitzgerald, Tolkien, Eileen Southern, Martin Buber, Polillo, Raimondo Luraghi, Jurgen Moltmann, Oscar Wilde, Salinger, Capo Giuseppe, Guy de Maupassant, Pirandello, il Vaticano II, Shakespeare, Jesus Christ Superstar, Gabriel Garcia Marquez, Brancati, Svevo, Johann Sebastian Bach, Walt Whitman, Lewis Carroll, Soeren Kierkegaard, John e Alan Lomax, Bernice Johnson Reagon, Epicuro, Roberto Sanesi