Thomas, il monaco

L'Autore presenta brevemente Thomas, il monaco

Scritto come terzo volume della trilogia di Reuben, Thomas, il monaco è diventato un'opera a sé. Romanzo di rigorosa ambientazione storica, non appartiene al genere dei romanzi storici, ma piuttosto a quello dei romanzi di introspezione (come tutti quelli, in fondo, quelli che io scrivo).

Ciò che conta nel romanzo non è tanto la vicenda, che pure ha un intreccio che mi sembra originale e intrigante, quanto l'analisi, che sviluppo utilizzando nove diversi punti di vista, delle reazioni e dell'evoluzione di chi nella vicenda è implicato.

La storia dell'impatto che un gruppo di nomadi produce nella regione di Zaruby nei Piccoli Carpazi è narrata attraverso la coscienza di diversi personaggi (il priore Tommaso, il giovane giullare/novizio Reuben, il barbaro Egli, l’ambizioso cavaliere Almaron) e interventi redazionali di un narratore esterno onnisciente.

Tale struttura narrativa, che si potrebbe definire “cubista”, utilizza nove diversi racconti suddivisi in capitoli numerati che si accostano e sovrappongono. La registrazione di diversi punti di vista consente al lettore di leggere la vicenda su più piani.

Scrivendo Thomas, il monaco ho cercato di combinare rigore storico e tensione epica. Nulla di ciò che accade nella storia dovrebbe essere anacronistico né contraddittorio anche se, diversamente dalla maggior parte dei romanzi storici, Thomas, il monaco, come dicevo, è in primo luogo un’opera di impianto psicologico e di ricerca stilistica.

Pur non utilizzando sperimentazioni linguistiche, ho cercato di creare un linguaggio originale che combinasse la leggibilità a una fitta trama di riferimenti stilistici e lessicali a opere classiche e medievali. Il pensiero e le azioni dei personaggi sono (o almeno questa è l’intenzione) compatibili con la loro formazione individuale e con il contesto culturale generale del tempo, pur con qualche concessione a un’idea moderna di epicità e a un taglio di tipo cinematografico nelle scene di battaglia.

Genesi e stesura

La prima stesura del romanzo risale al 1992, essendo stato pensato come terzo volume della Trilogia di Reuben (i primi due volumi, Reuben e Som de l’escalina, sono stati pubblicati da Lo Spirito della Terra nel 2007, anche se risalgono ai tardi anni ’80).

Nel lungo corso degli anni, lo spostamento del baricentro narrativo dalla figura del giovane Reuben a quella del vecchio Tommaso e il dilatarsi anche in termini di pagine del libro, mi hanno indotto a farne un’opera a sé stante.

Il romanzo è stato rivisto e riscritto integralmente per cinque volte fra il 2005 e il 2007, poi proposto in lettura a un’équipe di dodici lettori che hanno riconsegnato il dattiloscritto con annotazioni e suggerimenti. Sulla base di tali riscontri, nell’estate del 2008 ho rivisto radicalmente l’intero impianto narrativo aggiungendo circa venticinque capitoli. All’inizio del 2009 ho completato la settima e, per ora, ultima revisione.

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