Annali di Zaruby

Guida alla lettura

L'Autore presenta la genesi e il progetto degli Annali riproponendo, con leggere modifiche, quanto scritto ai Lettori Ideali nel dicembre del 2013

Cari Amici e Lettori, vi rendo noto che negli ultimi giorni di novembre 2013 ho iniziato a scrivere il mio ultimo libro.

Come sapete, avrebbe dovuto intitolarsi La ballata di Aengus l’Errante, ma lo Spirito ha deciso diversamente e l’idea appuntata molti anni fa (era il maggio del 1997) non corrisponde più a quello che è diventato questo omuncolo che scrive. Sono passati più di sedici anni e il mondo non è più lo stesso (parlo del mio mondo, di me); così, di quel mondo passato non posso più scrivere perché quella visione non c’è più e, insieme al passato, è morta. Ho ruotato per anni, dopo la conclusione di Thomas, alla ricerca del capo del filo che mi riconducesse ad Aengus, e non l’ho trovato finché, occupandomi di tutt’altro, ho capito che quel gomitolo intricato non avrebbe che potuto essere una parte di un tutto più ampio; un tutto, appunto, come sarà quest’ultimo libro, se mi sarà dato il tempo e la capacità di comporlo.

Ho dimorato nel mondo di Thomas per così tanto tempo da non sapermene distaccare e da desiderare di vivere lì per il resto dei miei giorni. La valletta di Bukova, il pendio che collega il convento di Ostry Kamen con la cella solitaria di Tommaso, i vecchi monaci mi sono familiari più delle vie e della gente del mio quartiere. Vivrò dunque con loro, e con loro morirò. E mi sovviene che il mio destino già era segnato nell’explicit di Thomas, il monaco:

A questa vita sia dedicata la mia vita. Di questo mondo io voglio aver parte per essere con esso dannato o salvato. Ad esso mi sono finora consacrato e vi ho trascorso i giorni che dovevano essermi di consiglio e di guida per l’aspra vita. Questo è il mondo a cui ho dedicato la mia fatica, di modo che, con la mia storia, io ne muti in parte l’affanno e ne allevii la pena. Poiché, se qualcosa occupa lo spirito, allora l’animo oppresso sarà affrancato, e ciò conforterà il cuore e lo libererà dalla sua pena.

In pratica, il Lettore leggerà:

- una cronaca medievale relativa alla storia dei Cinque liberi villaggi di Zaruby;

- una serie di saggi pubblicati da diversi studiosi sulla Zaruby Review for Studies in Malè Karpaty Medieval History, fra cui cronologie storiche, edizioni di manoscritti, analisi critiche, catalogazioni e altro;

- frammenti di testi inediti ritrovati nella Biblioteca di Tommaso e composti a Zaruby fra il 1215 e il 1240 circa.

Avrà inoltre a disposizione glossari, carte geografiche e immagini che documentano la storia di Zaruby, oltre ad annotazioni che evidenziano il legame fra quest’ultima opera e (quasi) tutto il mio lavoro precedente.

Pubblicherò ogni anno, in settembre, a beneficio dei Lettori Ideali il materiale disponibile, ma ci vorranno alcuni anni, credo, prima che l’opera assuma una connotazione chiara al Lettore.

Scrivo questo libro per saldare un debito con qualcuno o qualcosa, anche se ho smesso di credere che il mio scrivere sia una missione nei confronti di una qualche parte della terra o del cielo.

Alla fine del lavoro, avrò completato un mondo, e questo è ciò per cui esisto: creare mondi nuovi dove abitare. Da ora fino alla fine del mio tempo vivrò in questo cantiere precario, come precaria è la vita. E questo cantiere è la casa dove vivo e vivrò, creata a mia misura, indifferente al resto.

Non mi preoccuperò di pubblicare Gli Erranti, né di diffonderlo. Sarà un libro difficile, assurdo, maniacale, ostile. Sarà un tempio a un dio sconosciuto, l’offerta di un culto privato.

Alla matura età di anni cinquantuno e mesi tre e giorni diciotto vi scrivo, cari Amici e Lettori, libero e festoso, alle soglie del mio ultimo viaggio.