June. Guida alla lettura

June Mellow compare per la prima volta in un racconto che risale al 1985. Il racconto entrò a far parte del romanzo nella prima edizione del 1995, di cui costituiva il tredicesimo capitolo ma successivamente l’autore ritenne di sopprimerlo ritenendolo superfluo (il racconto è stato intitolato Alianti).

La stesura del romanzo inizia, come testimoniano i manoscritti, il primo giorno di gennaio 1992 e procede, fra varie revisioni, fino al completamento nell’estate del 1993. Contemporaneamente alla stesura di June, l’autore lavorava ai primi capitoli di Thomas.

L’opera comincia a circolare con il titolo June Mellow, un’opera jazz, suddivisa in 16 capitoli. E’ dunque incluso il racconto Alianti, ma non c’è quello che diventerà il capitolo 11 dedicato alla gravidanza di Rossella.

Leggermente rivisto e con l’aggiunta di un capitolo, il romanzo verrà riproposto alcuni anni dopo con il titolo June, un’opera jazz.

La definizione di opera jazz non si riferisce all’argomento di cui il romanzo tratta, ma alle modalità con cui è stato scritto e alla propensione dell’Autore a riscriverlo continuamente (destino condiviso in effetti da tutte le altre sue opere).

L'edizione del 2006 è la prima in volume. A tal fine, tramite un'Associazione Culturale, venne creata l'editrice SdT, che avrebbe dovuto pubblicare tutte le opere di Roberto Leopardi suddividendole in tre sezioni: la trilogia di Reuben, le opere della maturità e le opere minori. La scelta editoriale di iniziare da June deriva dal fatto che questo romanzo, il primo della maturità artistica, meglio di ogni altro introduce alle modalità espressive dell’Autore, sia nella discontinuità linguistica e contestuale rispetto a Reuben e Som de l’escalina, sia nel permanere di una strutturazione modulare (cubista) della narrazione.

Pur essendo stato pubblicato per primo, June è uscito con il numero di edizione 4 per volontà dell’Autore, che ha voluto riservare i primi tre numeri alla trilogia di Reuben. C’è in questa scelta l’intenzione di evidenziare un percorso artistico che solo in parte fa riferimento alla data di stesura (al momento della pubblicazione di June il terzo volume della trilogia doveva ancora essere completato) ma che piuttosto chiarisce lo stretto legame fra i primi tre romanzi e lascia spazio a quella che l’Autore dichiara sarà l’opera conclusiva della sua impresa, cioè gli Annali di Zaruby.

Ancora una volta, al lettore è lasciata la chiave interpretativa del romanzo. A lui spetta rispondere a “domande che lo interrogano paradossalmente e implicitamente sulla sua stessa vita”.