Altri tempi

Altri tempi è una raccolta di racconti, diversamente legati tra loro, che ho scritto fra il 2009 e il 2010.

L’occasione e lo stimolo per tornare al genere del racconto breve, che avevo abbandonato da molti anni, mi fu data dal fortunoso incontro con un mio vecchio studente, anche lui, in quel tempo, impegnato come me nella stesura di un’opera impegnativa e onnivora.

Giunti alla fine delle nostre reciproche fatiche, decidemmo di scrivere, ciascuno (un po’ per distrazione, un po’ per vanità), dodici racconti: i suoi, ispirati a eventi e personaggi della mitologia greca; i miei, a gente comune esposta a eventi più o meno banali.

Ci spedivamo i racconti via e-mail e ne discutevamo. La sua impresa si arenò a metà e resta ancora lì, sospesa. La mia giunse in fondo, e il risultato è Altri tempi.

I dodici racconti erano venuti configurandosi in un dittico ispirato a una celebre frase contenuta nella Lettera a Diogneto: “Abitanti della terra, cittadini del cielo”.

I primi sei racconti trattano dei cittadini del cielo, gli altri sei degli abitanti della terra. Si tratta sempre della stessa umanità, solo vista da un po’ più in su, o da un po’ più in giù.

Cittadini del cielo sono un anziano vedovo, pensionato, arruolato a consolare Dio delle sue infinite sofferenze (L’amico del mattino); poi vari preti, uno alle prese con le conseguenze della Rivoluzione Francese (Futuro); un altro vanamente in attesa di chi si volesse confessarsi alla vigilia di Pasqua (Altri tempi); uno, prossimo alla morte, che arringa degli ignavi fidanzati sui loro doveri e sulla loro responsabilità (Corso fidanzati). Poi, un seminarista troppo bello (L’inchiesta) e un frate in questua (Fratello fuoco).

Fra gli abitanti della terra, un bracciante di fine ‘800 turbato dal ritrovamento di un portafoglio (Settimo, non rubare); un settecentesco ufficiale di cavalleria aggredito in un vicolo (Già due volte prima); il vecchio Martino che, in un prossimo futuro, ripensa a un suo viaggio adolescenziale (Le meravigliose ragazze di Praga); un malato terminale alla ricerca di una morte dignitosa (L’orso); un giocatore di carte sull’orlo di una virtuale rovina (La rovina); un generale ebreo messo in pensione dalle leggi razziali (L’allegria).

Completate le mie consuete sette revisioni, decisi di lasciare traccia nel volume dell’intenso lavoro di recensioni e scambi epistolari, nonché delle intenzioni che stavano alla base di ciascun racconto e delle ricerche storiche che soggiacevano ad alcuni, integrando il volumetto con delle noterelle.

Il mio corrispondente, Mirco Cittadini, ebbe infine la premura di scrivermi una gentilissima postfazione.

Dei dodici racconti, della postfazione e delle noterelle feci un’impaginazione sommaria e ne stampai centoventi copie che regalai agli amici e ai miei allievi dell’Università del Tempo Libero di Villafranca.

In un paio di incontri, le 120 copie furono consegnate e il volumetto conobbe un successo inatteso.

Avevo investito sei anni di lavoro per completare il mio lungo, quarto romanzo, Thomas, il monaco : un libro che alcuni definirono “uno dei più bei libri mai letti in vita”, ma che altri non riuscirono a portare in fondo. Ora, Altri tempi, nato con meno pretese, seppure nella stessa misura di Thomas limato fino all’ultima virgola, mi svelava un inatteso interesse dei miei pochi lettori per il racconto breve.

Mi risolsi quindi a scriverne un’ulteriore dozzina, che diedero vita a Plagi, che venne a festeggiare il mio cinquantesimo compleanno.

I racconti di Altri tempi sono brevi (tranne due) e semplici.

Secondo la mia abitudine, sono accurati in ogni particolare. Non c’è violenza, non c’è turpiloquio, non c’è slang.

È un libro del quale si può parlare, sul quale (credo) si può riflettere. Letto da giovani e vecchi, ha colpito tutti.

Mi pareva che forse questo volumetto, per le sue caratteristiche, potrebbe interessare certi lettori non convenzionali, un certo target non sempre esplorato.

Sintesi

L’amico del mattino - Il vecchio Guglielmo, vedovo, viene introdotto da un amico a condividere la responsabilità quotidiana di consolare Dio;

Futuro - Un prete trascorre in veglia la notte che precede il giorno in cui cambierà vita, riprogettando tutto il suo poco futuro;

Altri tempi - Don Dario ricorda i tempi in cui si allungavano file di penitenti davanti al confessionale e si chiede se la sua vita spesa al servizio di Dio avrebbe potuto avere migliori opportunità;

L’inchiesta - I docenti del seminario sono incerti se ammettere al sacerdozio don Stefano, moralmente ineccepibile ma pericolosamente bello. Incaricano quindi il padre spirituale di indagare sulla fondatezza della vocazione;

Corso fidanzati - Don Giovanni, detto Boxe, tiene una spaventosa conferenza al corso fidanzati di una parrocchia cercando, dati alla mano, di convincere i giovani a non sposarsi;

Fratello fuoco - Fratel Silvio, francescano in raccolta di questua, dorme in un casolare abbandonato. Spegne il fuoco per paura di bruciare vivo come il suo predecessore.

Settimo, non rubare - Fine ‘800. Lo sterratore Bergantin trova un portafoglio con mille lire e, incerto se tenere per sé l’insperata fortuna o cercare il proprietario, chiede consiglio ad Andrea Costa;

L’orso - Un anziano signore colpito da una inguaribile malattia trova il modo per morire con dignità;

Già due volte prima - Un ufficiale, derubato e ferito, rischia di morire dissanguato. Non riesce ad accettare che tale disgrazia possa essere capitata proprio a lui e spera di sognare, ma gli sovviene che già due volte prima aveva inutilmente sperato che la realtà fosse sogno;

Le meravigliose ragazze di Praga - In un tempo futuro ossessionato dalla sicurezza e dalla paura del dolore, il vecchio Martino ricorda quando, da ragazzo, era stato in gita scolastica a Praga, dove aveva scoperto le insostenibili sofferenze dell’amore;

La rovina - In una notte degli anni ’60 Toni e gli amici giocano la mano di poker che può economicamente rovinare uno di loro;

L’allegria - All’indomani della promulgazione delle leggi razziali del 1938 il generale Ugo Modena festeggia, fra amarezze, inquietudini e sorprese, il suo sessantesimo compleanno.

I primi sei racconti (tranne il secondo) sono ambientati ai giorni nostri.

I secondi sei racconti (tranne il secondo) sono ambientati in altre epoche.

Ogni racconto utilizza forme diverse di sorpresa e straniamento. Sono testi a trappola, e il lettore ci dovrebbe cadere.

Leggi un racconto tratto da Altri tempi

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